In Giappone non amano soltanto il tè, sono anche dei super appassionati di limonata.
Chi è cresciuto guardando gli anime giapponesi sa di cosa stiamo parlando… I protagonisti dei cartoni consumano litri e litri di limonata, raccontando un’abitudine comune in Giappone. I nipponici sono infatti grandi consumatori di bevande al gusto di limone. Ci sono le limonate in lattina o in bottiglia e ci sono poi le versioni casalinghe.
Lì, la bevanda a base di limone si chiama ramune. E anche il nome della bevanda deriva dalla parola inglese “lemonade”, traslitterata in giapponese. Secondo la leggenda fu infatti uno scozzese a introdurre la bevanda fra i giapponesi. Un farmacista che la propose come rimedio contro il colera.
Nei cartoni la limonata è spesso in bottiglia o in una sfera di vetro che si spinge all’interno per essere aperta. Il gusto classico è aspro e molto frizzate. Inoltre, la limonata che si beve in Giappone è molto profumata, dato che contiene yuzu, un agrume simile al limone ma molto più aromatico.
Secondo i giapponesi, si tratta della bevanda più adatta per accompagnare i cibi da strada d’estate. La richiesta è continua e diffusissima. L’industria ne produce tanti gusti diversi, di cui alcuni davvero assurdi. Ci sono le limonate al gusto wasabi o all gusto di zuppa di mais. Ci sono poi le limonata dedicate all’eroe dei manga Doraemon e quelle con i Pokemon sull’etichetta.
Tutti i giapponesi sanno preparare in casa una perfetta limonata. La ricetta classica prevede due cucchiai di succo di yuzu, acqua frizzante, ghiaccio, miele per dolcificare e menta. E poi c’è il tocco segreto… un pizzico di sale, per creare contrasto.
Certo, trovare il yuzu qui da noi non è così facile. Ma si può sostituire. Come? Con un cucchiaio di succo di limone e un altro cucchiaio di succo di mandarino. E al posto del miele si può mettere dello zucchero di canna, per aggiungere aromaticità.
Per la preparazione si usa una caraffa, dove poi si mescola il succo di limone con il miele finché si scioglie bene. Poi si aggiunge l’acqua frizzante e si mescola delicatamente, per non far disperdere l’anidride carbonica. Si versa il tutto in bicchieri con abbondante ghiaccio. Si possono poi aggiungere dei cristalli di sale grosso. Non troppi, però.
In Giappone esiste poi anche lo shio-lemon, un’altra bevanda rinfrescante che si beve sotto il sole come integratore. Il limone con il sale aiuta infatti a reintegrare acqua, sali minerali e tono. Per preparare questa versione meglio usare del sale di buona qualità
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